martedì 30 agosto 2011

Fernanda Sacco Al Sacco And Vanzetti Memorial Day 2011


Kento feat. Mad Simon Squillace - Sacco O Vanzetti (Live @ Sacco And Vanzetti Memorial Day 2011)


Sacco And Vanzetti Memorial Day 2011

giovedì 25 agosto 2011

L'Intervento Di Arianna Ballotta Al Sacco And Vanzetti Memorial Day 2011

SACCO & VANZETTI MEMORIAL DAY
Torremaggiore (Foggia) 23 agosto 2011

Desidero innanzi tutto ringraziare l’associazione Sacco & Vanzetti
per avermi dato, per il secondo anno consecutivo, la possibilità di
partecipare a questo evento. Ringrazio altresì tutti coloro che
l’hanno patrocinato e materialmente reso possibile e, naturalmente,
tutti i presenti.

Mi sembra doveroso dedicare quest’anno questo evento alle vittime
dei due recentissimi attentati terroristici che hanno sconvolto la
Norvegia ed il mondo intero. Uno dei Paesi più evoluti al mondo, si
è trovato ad affrontare un dolore immenso, un dramma mai
affrontato prima. I nostri pensieri sono rivolti alle vittime ed ai loro
famigliari, a cui va il nostro profondo cordoglio, con la speranza
che, nonostante lo sgomento e la paura, civiltà e democrazia
prevarranno e che tali atti ignobili non modificheranno il tessuto
della società norvegese, esempio di apertura ed integrazione.
Al contempo, ricordare il martirio di Nicola Sacco e Bartolomeo
Vanzetti mi sembra ancor più importante e significativo in un
momento di particolare fermento politico e sociale in molti Paesi
arabi (ma non solo). Un momento in cui, finalmente, diversi popoli
hanno sentito e stanno sentendo forte l’esigenza di pace, salvezza,
uguaglianza, lotta in difesa delle libertà e dei diritti civili e sociali
elementari (cibo, acqua, diritto alla casa e all’istruzione, diritto al
lavoro). I diritti che ogni essere umano ha, incontestabilmente,
indipendentemente dal luogo in cui è nato, dal colore della sua
pelle, dal suo sesso, dalla sua religione, dalla sua appartenenza
politica, dal suo status economico. E il primo fra tutti i diritti
inviolabili di ogni essere umano è il diritto alla vita. Ecco perché
proprio la tragedia dei due italiani uccisi da un governo straniero,
colpevoli non di rapina e omicidio, ma unicamente di essere italiani
ed anarchici, si lega indissolubilmente alla lotta contro la pena
capitale nel mondo.

Pena di morte, ossia omicidio legalizzato: una punizione crudele,
disumana, degradante ed assolutamente inutile e superata nel
nostro secolo; una punizione irrevocabile spesso comminata a
seguito di processi iniqui, inflitta anche a persone innocenti, una
punizione che non ha alcun effetto deterrente ed usata in modo
assolutamente sproporzionato nei confronti di poveri, emarginati,
minoranze etniche e fin troppo spesso usata anche come strumento
di discriminazione e repressione nei confronti di persone non
gradite ed oppositori politici.

Che la pena capitale venga utilizzata solo nei confronti di incalliti
criminali e/o per crimini particolarmente efferati, come molti spesso
tendono a pensare, non è affatto vero. Vi sono Paesi in cui si può
essere condannati a morte per reati di natura economica, per reati
legati alla droga, per adulterio, per blasfemia, per apostasia, o
come detto poc’anzi anche per reati politici o d’opinione, e persino
per “attività religiosa”.

Ed è vero che in un Paese come gli USA, ad esempio, si puo’ essere
ancora condannati a morte pur essendo affetti da malattia mentale.
Pensate che nel 2002 la Corte Suprema degli USA ha dichiarato
incostituzionale la pena capitale nei confronti di persone affette da
ritardo mentale, ma l’ha lasciata comunque applicabile in tutti gli
altri casi di malattia mentale.

Così come è purtroppo vero che nonostante la Convenzione ONU
sui Diritti dell’Infanzia proibisca la pena di morte nei confronti di
persone con meno di 18 anni di età all’epoca del crimine, ancora
oggi vi sono Paesi che la applicano in simili casi. Nel 2010 e nei
primi sei mesi del 2011 in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti,
Mauritania, Egitto e Sudan sono state emesse (ma per fortuna non
ancora eseguite) condanne a morte nei confronti di minorenni. Ed
anche in Iran nello stesso periodo sono state comminate e
purtroppo eseguite diverse condanne a morte nei confronti di
minori all’epoca del reato.

Ma ecco perché noi siamo qui oggi, ecco perchè è particolarmente
importante, adesso, rilanciare questa battaglia, perché le
prospettive di abolizione sono oggi più favorevoli che mai, proprio
grazie a quanto sta accadendo in quei Paesi arabi dove ci si sta
avviando verso riforme democratiche ed umanitarie impensabili
solo fino a poco tempo fa.

Il Marocco, ad esempio, ha approvato una nuova Costituzione che
– per la prima volta nella storia del Paese - sancisce il diritto alla
vita come diritto fondamentale; la Tunisia ha annunciato la ratifica
dei più importanti trattati internazionali, dallo Statuto di Roma sulla
istituzione della Corte Penale Internazionale ai due protocolli
addizionali al Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, tra cui
quello relativo all’abolizione della pena di morte; in Giordania ed
in Libano non si registrano esecuzioni capitali da alcuni anni; altri
Paesi, prima sempre contrari alla Risoluzione ONU sulla moratoria
della pena capitale, come Bahrein, Oman, Emirati Arabi e
Mauritania, non si sono opposti alla nuova Risoluzione approvata
al Palazzo di Vetro, e l’Algeria l’ha addirittura co-sponsorizzata!
In merito alla Risoluzione, vale la pena fare una precisazione. E’
vero, come spesso qualcuno fa notare, che la stessa non è
vincolante e che le Nazioni Unite non possono imporre a nessun
Paese membro di abolire la pena di morte (lo prevede il loro stesso
Statuto), ma il peso politico e quello morale del testo della
Risoluzione, che stabilisce che la pena capitale è una questione
riguardante i diritti della persona e non della giustizia interna di uno
Stato, sono innegabili.

E comunque – e questo ci dà speranza e ci spinge ad agire con
sempre maggior vigore - il sostegno globale verso l’abolizione della
pena di morte sta indiscutibilmente crescendo ed il trend positivo si
è confermato sia nel 2010 che nei primi sei mesi del 2011, come
messo in evidenza dal recentissimo Rapporto di Nessuno Tocchi
Caino.

Purtroppo però, c’è anche una nota dolente, ossia pur essendo
sceso il numero di Paesi mantenitori (attualmente ancora 42 contro
i 54 del 2005 ed i 70 del 2002), è aumentato il numero delle
esecuzioni nel mondo passando dalle almeno 5.837 del 2010 alle
almeno 5.735 del 2008 (in verità, il numero reale delle persone
giustiziate è probabilmente molto più alto, in quanto in alcuni Paesi
- come la Cina, il Vietnam e la Bielorussia, solo per citarne alcuni -
vige il segreto di Stato e non è certezza alcuna in merito ai dati
forniti su tale fenomeno). Il numero più alto di esecuzioni a cui
accennavo poc’anzi è dovuto principalmente al forte aumento di
esecuzioni in Corea del Nord (dove sono triplicate) ed in Iran (dove
viene applicata la Sharia).

Esaminando i dati per continente, pur senza entrare nei dettagli,
come negli anni scorsi è sempre l’Asia a riconfermarsi come il
continente dove si pratica la quasi totalità delle esecuzioni capitali,
di cui circa 5.000 nella sola Cina (comunque in calo rispetto agli
anni precedenti).

Le Americhe sarebbero un continente praticamente libero dalla
pena di morte, se non fosse per gli Stati Uniti, l’unico Paese del
continente – ed unica democrazia occidentale - che continua ad
utilizzare la pena capitale. Nel periodo preso in esame negli Stati
Uniti nessuno Stato “abolizionista” ha reintrodotto la pena di morte,
ma due Stati che non compivano esecuzioni da molto tempo ne
hanno compiuta una: lo Utah ha compiuto la prima dal 1999
(tramite fucilazione, che non veniva usata negli USA dal 1996) e
Stato di Washington ha effettuato la prima esecuzione dal 2001.
In totale gli USA hanno compiuto 46 esecuzioni in 12 Stati nel
2010 e 25 in 9 Stati nei primi mesi del 2011, ed i condannati in
attesa di esecuzione attualmente sono oltre 3.200. Attualmente
sono 16, su 50, gli Stati americani senza pena di morte e reggono
ancora le moratorie che si sono determinate de facto in 10
giurisdizioni in cui vige la pena di morte ma dove non vengono
compiute esecuzioni da almeno 10 anni.

In Africa, nel 2010 la pena di morte è stata eseguita in soli 6 Paesi.
In Europa, la Bielorussia, dove le esecuzioni sono state almeno 4
nel periodo preso in esame, continua a costituire l’unica eccezione
in un continente altrimenti totalmente libero dalla pena di morte.
Passi significativi nella direzione indicata dalle Nazioni Unite sono
anche la riduzione dei reati capitali approvata in Cina ed in Vietnam
e le migliaia di commutazioni di sentenze di morte decise in
Pakistan, in Kenia, in Etiopia e in Birmania, che pur non preludendo
all’immediata abolizione della pena capitale o a radicali
cambiamenti politici e democratici, rappresentano di certo un
considerevole numero di vite umane salvate.

E’ anche significativo notare che le abolizioni della pena di morte
degli ultimi anni sono avvenute in Africa ed in particolare in Paesi
come il Ruanda e il Burundi, luoghi simbolo di un continente
travagliato che ha visto di recente tragedie inenarrabili come
genocidi, esecuzioni sommarie, mutilazioni e stupri di massa.
Eppure, nonostante tali tragedie, in questi Paesi si è stati in grado
di scegliere la giustizia anziché la vendetta, istituendo tribunali ad
hoc o a giurisdizione universale che escludono il ricorso alla pena di
morte. Come avvenuto in Sud Africa al termine dell’apartheid.
Ed è così che deve essere in un Paese che voglia considerarsi civile.
Noi della Coalizione Italiana contro la Pena di Morte Onlus
(www.coalit.it) - ormai conosciuta come COALIT, il suo acronimo -
riteniamo che la giustizia non debba mai essere perseguita con
spirito di vendetta, bensì con un’equilibrata gestione delle forze che
operano all’interno della società e che ogni comunità debba essere
in grado di assicurare processi equi, certezza della pena,
opportunità di riabilitazione, bilanciando così l’esigenza dei
famigliari delle vittime ed il rispetto di quegli stessi valori che
reclamano un atto di giustizia.

Per chi non ci conoscesse, ecco qualche veloce informazione (chi
volesse approfondire, può contattarci in seguito via e-mail): COALIT
è un’associazione senza scopo di lucro, apolitica e apartitica,
formata unicamente da volontari, il cui scopo principale è quello di
formare ed informare i cittadini italiani e stranieri sui temi della
legalità, di raccogliere e divulgare notizie sull’abuso dei diritti umani
nel mondo e soprattutto di promuovere azioni di protesta e
campagne di informazione sulla pena di morte, che nella stragrande
maggioranza dei Paesi che ancora la applicano, rappresenta
soltanto il tragico epilogo di una serie di gravissimi abusi e
violazioni di tali diritti.

Intratteniamo regolari contatti e rapporti di collaborazione con altre
associazioni abolizioniste in Italia ed all’estero, associazioni dei
famigliari delle vittime, associazioni di legali volontari, nonché
rapporti diretti con le donne e gli uomini detenuti nei bracci della
morte, che – laddove possibile - visitiamo personalmente con
regolarità. E vi assicuro che stabilire un contatto diretto, che spesso
si trasforma in vera amicizia, con persone dimenticate dal mondo
ed etichettate come mostri è un’esperienza umana indescrivibile ed
estremamente arricchente, anche se quando arriva il momento
dell’esecuzione, il dolore è forte ed ogni volta si rinnova.
Per noi la lotta in difesa della vita e della dignità di ogni essere
umano è una sorta di missione. Al di là delle questioni etiche e
morali che, a nostro modo di vedere, rendono la pena di morte
sempre e comunque inaccettabile, la giustizia umana è fallace,
come possiamo dimenticarlo? E non si può giocare con la vita di
altri esseri umani. Questo vale quando si parla di pena di morte, ma
vale anche da noi dove la massima pena applicabile è l’ergastolo,
che equivale comunque a togliere la vita, anche se non
biologicamente, ad un essere umano. Il “fine pena mai” è in
contrasto con la fine rieducativa cui le pene dovrebbero tendere
secondo la nostra stessa Costituzione. Questo vorrei sottolinearlo,
prima di giungere alla conclusione, perché “pena di morte” non è
solo lapidare, fucilare, sottoporre ad iniezione letale, “pena di
morte” è anche togliere ad un detenuto la possibilità – laddove
possibile – di tornare, un giorno, a far parte della società, di ridargli
dignità e la possibilità di piena riabilitazione senza rischio di essere
eliminato definitivamente dal consorzio umano.

Se pensiamo alla situazione delle carceri in Italia, immaginiamoci
una realtà di vera tortura, inconcepibile per un Paese moderno. I
nostri detenuti vivono in condizioni igieniche spesso intollerabili, in
celle superaffollate, con poche o nessuna possibilità di accedere a
programmi riabilitativi e occupazionali, dove il diritto alla salute è
spesso negato. Non possiamo togliere loro anche la speranza.
Tutto questo deve cambiare ed il cambiamento inizia da ognuno di
noi, dal modo in cui scegliamo di comportarci, dall’educazione che
impartiamo ai nostri figli, dai gesti all’apparenza insignificanti di
ogni giorno. Eliminiamo innanzi tutto l’indifferenza, ricominciamo ad
indignarci e a sentirci parte della famiglia umana. Tutta. Non
dimentichiamo la storia, ciò che è stato, i nostri errori ed anzi
traiamone vantaggio ed insegnamento, ed attiviamoci affinché il
futuro sia diverso, affinché parole come democrazia, civiltà, diritti,
rispetto per l’altro ritrovino finalmente il senso che stanno perdendo
o hanno già perduto.

Arianna Ballotta

Presidente
Coalizione Italiana contro la Pena di Morte Onlus
arianna@linknet.it
www.coalit.it

mercoledì 17 agosto 2011

Villafalletto Ricorda Sacco E Vanzetti


L’Importanza Della Partecipazione Di Mario Mattia Giorgetti

Sacco & Vanzetti Memorial Day 2011. Per non dimenticare!
L’importanza della partecipazione di Mario Mattia GIORGETTI: occasione unica per il doveroso riconoscimento all’opera svolta dall’intellettuale per la riabilitazione dei due lavoratori italiani.

Nel cuore di tutti i democratici del mondo sono scolpite le parole del proclama con cui M. Dukakis, figlio di emigrati greci, allora Governatore del Massachussetts, il 20 luglio del 1977, rispondendo all’appello rivoltogli dal Comitato Internazionale per la Riabilitazione di Sacco e Vanzetti, dichiarò l’innocenza di Sacco e Vanzetti e proclamò il SACCO E VANZETTI MEMORIAL DAY a partire dal 23 agosto 1977, 50° Anniversario dell’uccisione dei due anarchici.
Pochissimi conoscono i retroscena di quello storico atto ed i passi compiuti perché fosse possibile raggiungere quel risultato.
Certe volte dietro atti di notevole rilevanza storica ci può essere l’azione anche di una singola persona che ha avuto la capacità di anticipare i tempi, di sentire il momento storico, di credere fermamente in un obiettivo, ritenuto dai più quasi irraggiungibile: nel nostro caso questa persona si chiama Mario Mattia GIORGETTI e tutti noi democratici, che abbiamo pianto per quell’incredibile (perché dopo 50 anni nessuno ormai ci sperava) proclama, abbiamo un debito da saldare nei suoi confronti.
Giorgetti, che conobbe Pinelli, Valpreda, Lanza, Bartoli e tanti altri del circolo Scaldasole di Milano, grazie allo studio dei testi di Malatesta, Gori, Proudhon, Kropotkin, Bakunin ed altri intellettuali anarchici venne a conoscenza del caso Sacco e Vanzetti e decise di approfondirlo per elaborare un famoso testo teatrale su di loro (SACCO E VANZETTI, ULTIMO ATTO).
In quel periodo, era il 1973, conobbe per caso Osvaldo Bevilacqua (quello che è poi diventato il famoso conduttore di “Sereno Variabile”), che allora era funzionario del PSI. Lo andò a trovare nel suo ufficio in via del Corso a Roma e rimase colpito da un manifesto che annunciava una manifestazione di protesta contro la condanna di Sacco e Vanzetti (allora negli uffici dei politici c’erano questi manifesti!). Ebbe quindi l’idea di parlargli del suo progetto teatrale e, discutendone, decisero d’interpellare Pietro Nenni, per proporgli la costituzione di un Comitato Internazionale che promuovesse la riabilitazione dei due anarchici ingiustamente condannati.
Avuto l’assenso di Nenni (che divenne il Presidente del Comitato), arrivarono successivamente le adesioni anche di altri politici “importanti”: Umberto Terracini (che ne divenne il vice-presidente), Bettino Craxi, Beniamino Piccoli, Enrico Berlinguer, Lelio Basso e tanti altri, anche stranieri (fra cui Soares, Mitterrand….).
Da allora programmarono tantissime attività (appello di intellettuali e politici, conferenze, spettacoli, eventi pubblici…) proprio nel mentre che veniva distribuito nelle sale cinematografiche del mondo intero il famoso film di Giuliano Montaldo.
In particolare fu organizzato un Comitato di avvocati cui fu dato il compito di riesaminare gli atti del processo e trasmetterne i risultati all’Ambasciatore Americano a Roma.
La RAI commissionò un documentario da trasmettere in prima serata (vengono i brividi solo a pensare cosa ci propina oggi la RAI!) e la stessa Antenne2, su sollecitazione dei politici francesi, mandò il onda il film di Montaldo, cui seguì un dibattito con lo stesso Giorgetti e Vincenzina Vanzetti.
Particolarmente emozionante fu un incontro pubblico con i politici italiani del figlio di Sacco, Dante, fatto venire dall’America.
Non mancarono naturalmente le polemiche (in questo non siamo cambiati)! Lo stesso Giorgetti, da anarchico, fu contestato proprio dagli anarchici che non tolleravano il coinvolgimento dei politici di Stato in un caso i cui protagonisti erano morti, ingiustamente, gridando “Viva l’Anarchia”. Si dovette fare un lungo lavoro per convincere il movimento anarchico che “Sacco e Vanzetti erano (allora come oggi) prima di tutto esseri umani che erano stati condannati ingiustamente e meritavano la partecipazione di tutto il consorzio umano, come fu nel caso del giorno dell’uccisione, che vide insorgere i popoli di tutto il mondo”.
Tutto questo lavoro creò una forza di opinione che sensibilizzò anche i rappresentanti americani in Italia, tanto da spingere l’allora Governatore dello Stato del Massachussetts, Michael Dukakis, a dare l’incarico ad un gruppo di avvocati presieduto da Daniel A. Taylor di riesaminare il caso. Essi al termine della loro istruttoria consegnarono a Dukakis il celebre rapporto in cui conclusero: “…..Nel caso Sacco e Vanzetti abbiamo riscontrato la reale possibilità di un penoso fallimento della Giustizia che ha causato la loro morte”….”Ci sono sostanziali, anzi forti motivi per credere che il procedimento legale contro Sacco e Vanzetti era permeato di ingiustizia….” e che il processo a Sacco e Vanzetti non era valido perché conteneva un “vizio di forma” (tradotto significava che il giudice Thayer e l’allora Governatore del Massachussetts Fuller avevano agito sotto i forti condizionamenti dei conservatori, spaventati dall’avanzata del consenso politico della sinistra). Anche Paul Guzzi, Segretario dello Stato del Massachussetts, che controfirmò il proclama, ebbe ad osservare: “Cinquant’anni di ritardo per eliminare il tragico errore che ha provocato la morte di un bravo calzolaio e di un povero pescivendolo….”
Fu proprio Giorgetti a ricevere per primo la comunicazione ufficiale fatta al Comitato Internazionale del Proclama con cui Dukakis dichiarava l’innocenza di Sacco e Vanzetti: ebbe l’onore di consegnarla all’On. Pietro Nenni, che poi, in qualità di Presidente, in conferenza stampa ne rese noto il contenuto, ormai patrimonio di tutti noi.

Torremaggiore 16.08.2011
Matteo Marolla

martedì 16 agosto 2011

Lettera All'Ambasciatore Norvegese E Risposta

Egr. Dr.
Einar M. Bull
Ambasciatore
REALE AMBASCIATA di NORVEGIA
Via di San Domenico, 1
00153 ROMA

Oggetto: Sacco & Vanzetti Memorial Day 2011. Per non dimenticare!
Veglia del 23 agosto 2011 contro la pena di morte e per i diritti umani nel mondo: In ricordo delle vittime delle stragi di Oslo ed Utoya.

Egregio sig. Ambasciatore,

La prego innanzitutto di scusarmi per l’imperdonabile ritardo con cui Le invio il presente invito. Mi permetto di farlo lo stesso vista l’importanza del suo oggetto.

Sono il Presidente dell’Associazione Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, due anarchici italiani emigrati nel 1908, che il 23 agosto 1927 furono giustiziati sulla sedia elettrica negli Stati Uniti d’America, penitenziario del Massachussetts.

80 anni dopo è stata finalmente costituita l’Associazione politico culturale a loro intestata, per volontà e ferma determinazione della sig.ra Fernanda SACCO, nipote vivente dello stesso Nicola.

Il Presidente della Repubblica Italiana, on. Giorgio Napolitano, volle onorarne la costituzione con un messaggio di saluto ed auguri, in cui ne ha sintetizzato in maniera eccellente il significato (“…Il Capo dello Stato esprime apprezzamento per l’iniziativa con la quale l’istituenda “Associazione Sacco e Vanzetti”, nel tenere viva la memoria dei due emigranti italiani, intende contribuire al movimento per l’abolizione della pena di morte, tappa fondamentale per la difesa dei diritti umani, sulla quale si è registrato l’unanime consenso dell’Unione Europea…”).

L’Associazione, che ha sede a Torremaggiore, il paese d’origine di Nicola Sacco, ha come scopo principale quello di mantenere vivo il ricordo del sacrificio dei due italiani con l’intento di contribuire al processo di sensibilizzazione delle nuove generazioni.

Dal 23 agosto 2007 in poi l’Associazione ha promosso numerose iniziative riguardanti l’attualità del messaggio del sacrificio di Sacco e Vanzetti in riferimento soprattutto a:

1. la pena di morte;
2. la riforma della giustizia;
3. i diritti umani;
4. la questione dell’emigrazione e dell’immigrazione
5. l’Unità d’Italia (Vanzetti, operaio del Nord, Sacco del Sud, uniti nella testimonianza degli alti valori della tolleranza, della Giustizia, dell’uguaglianza, per cui sono stati uccisi.

Ogni anno il 23 agosto, l’Associazione Sacco e Vanzetti organizza il "SACCO E VANZETTI MEMORIAL DAY", un evento in memoria della morte dei due lavoratori, adottando una causa di livello internazionale per la salvaguardia dei diritti umani.

L’edizione 2011, che si svolgerà il 23 agosto 2011 a Torremaggiore (FG) nel piazzale Palma e Piacquadio alle ore 19,30 sarà dedicata alla memoria delle vittime delle stragi di Oslo e dell’isola di Utoya, diventate per il mondo intero il simbolo delle conseguenze della cultura razzista e della nuova ondata di odio furente contro l’Europa della tolleranza, dell’integrazione e della democrazia.

Il programma della manifestazione (la cui bozza alleghiamo per conoscenza) prevede un momento di riflessione con interventi e testimonianze, cui seguirà la “veglia per i diritti Umani”: una fiaccolata silenziosa verso il cimitero di Torremaggiore dove trovasi il monumento a Sacco e Vanzetti.

Siamo certi che non Le sfuggirà l’importanza della manifestazione e vogliamo pregarLa di intervenire alla stessa personalmente o inviando un Suo delegato.
Nell’attesa voglia gradire i nostri distinti saluti.

Torremaggiore, 10.08.2011

Il Presidente
f.to dott. Matteo Marolla

Gent.le Sig. Matteo Marolla,

La Reale Ambasciata di Norvegia ringrazia per l’invito a partecipare al “Sacco & Vanzetti Memorial Day 2011”. Purtroppo capita in un periodo con dei cambiamenti di personale in Ambasciata. S.E. Ambasciatore Einar M. Bull ha lasciato Italia (il 12 agosto) e il suo successore è in arrivo a fine mese.

L’incaricato d’affarri arriva da Oslo proprio il giorno prima della vostra manifestazione e sarà quindi difficile allontanarsi subito dai impegni in ufficio.

L’Ambasciata desidera ringraziare per le espressioni di solidarietà dedicando l’edizione di quest’anno alla memoria delle vittime delle stragi di Oslo e dell’isola di Utoya.

Con l’augurio di un buon esito dell’evento, Le invio distinti saluti.

Tone Sætre
Segretaria dell'Ambasciatore
Reale Ambasciata di Norvegia

Tel. 0645238100
www.amb-norvegia.it

venerdì 12 agosto 2011

Sacco And Vanzetti Memorial Day 2011

Sacco & Vanzetti Memorial Day 2011. Per non dimenticare!

Veglia del 23 agosto 2011 contro la pena di morte e per i diritti umani nel mondo: In ricordo delle vittime delle stragi di Oslo ed Utoya.

Presiede: dott. Matteo MAROLLA, Presidente Associazione Sacco e Vanzetti

SALUTI

  • · Fernanda Maria SACCO, Presidente Associazione Sacco e Vanzetti
  • · dott.ssa Daniela APONTE, Commissaria Prefettizia Comune di Torremaggiore
  • · dott. Marco MOCA, Sindaco di Raiano
  • · dott. Enio MASTRANGIOLI, Consigliere Provinciale – L’AQUILA
  • · dott. Massimo COLIA, Consigliere Provinciale - FOGGIA

INTERVENTI

  • · dott. Tonino D’ANGELO, Segretario Naz.le Medicina Democratica
  • · dott. Antonio LARONGA, Sostituto Procuratore Tribunale di Foggia
  • · dott.ssa Arianna BALLOTTA, Presidente Coalizione Italiana Contro la Pena di Morte
  • · dott. Mario Mattia GIORGETTI, Promotore del Progetto sfociato nel Proclama di Dukakis
  • · Padre Arcangelo MAIRA, Missionario Scalabriniano

TESTIMONIANZE

  • · Aboubakar Koné, campo di lavoro “Io ci sto” – ghetto di Rignano
  • · dott. Giampiero CIASCHETTI, Presidente Associazione Città del Sole – Raiano
  • · dott. Domenico RODOLFO, Presidente FILEF
  • · dott. Michele RIZZI, Presidente PdAC
  • · dott. Simone DE VINCENZO, Presidente Ass. Emigranti Adelfiesi
  • · Mimmo DI GIOIA, Associazione Libera – Foggia
  • · dott. Antonio TRISCIUOGLIO, Nessuno Tocchi Caino - Foggia
  • · dott. Cesare SANGALLI, Amnesty International - Foggia
  • · dott. Primiano SCHIAVONE, Ambiente e/è Vita Puglia
  • · don Dino D’ALOIA, direttore Centro Ecumenico per la Pace

Partecipazione straordinaria Francesco "Kento" CARLO, rapper di Reggio Calabria

Al termine della manifestazione ci sarà la premiazione del concorso "PICTURE SACCO AND VANZETTI DAY 2011".

Save The Date: Sunday, August 21, 2011 For The Sixth Annual Sacco And Vanzetti Commemoration Day

This year we will be again on the streets of Boston marking the wrongful execution of our comrades Sacco and Vanzetti. We will gather at the Visitors Center on Tremont Street accross from West Street, near Park Street in Boston at 2pm. At 3pm we will march to the Greenway Park on Hanover and Surface streets in the North End. Speeches, music, poetry, readings and committment to not let Nicola and Bart death be in vain. The struggle continues!

To download the flyer and promote the event click here.

Sponsored by the Sacco and Vanzetti Commemoration Society.
Cosponsored by (partial) the Boston May Day Committee (ANSWER, Mass. Global Action, Latinos for Social Change, July 26 Coalition, Socialist Party, Socialist Workers Party, Socialist Alternative, Party for Socialism and Liberation)


Event on Facebook: click here.

mercoledì 10 agosto 2011

 
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