lunedì 9 agosto 2010

La Scampagnata Di Tonino Con Tanta Voglia Di Elezioni

A Montenero di Bisaccia la festa dell’Idv con tanti amici e il professor D’Alimonte. C’è anche la nipote di Sacco (giustiziato con Vanzetti nel 1927)


Con i piedi ben piazzati sul pozzo del nonno, il dito alla luna che s’affaccia sull’aia della masseria Di Pietro che brulica di un migliaio di amici venuti da tutta Italia, il concetto è ancora più chiaro: “La luna è bella, fa sognare, ma il pozzo è più importante. Quindi io sto con i piedi sul pozzo e lo difendo”.Il “pozzo” è il patrimonio di valori dell’Italia dei Valori, la “luna” i progetti belli ma impossibili di alleanze da destra a sinistra passando per il centro. Il “pozzo” è il voto subito. La “luna” tutto il resto di cui parlano Udc e Pd che Di Pietro neanche prende in considerazione. Ogni anno, da sempre, la prima domenica d’agosto, finita la trebbiatura, babbo Peppino e mamma Annina aprivano la masseria a chi aveva dato una mano per i raccolti. Era la festa degli amici. Oggi è la festa dell’amicizia del popolo dell’Idv. Arrivano con macchine e pullman, ognuno porta qualcosa da mangiare, una processione di odori, casseruole e ceste. Il federalismo più bello in bella mostra sui tavoli coperti di tovaglie di carta gialla. Gli onorevoli Zazzera e Belisario dalla Puglia con frise e casse di pomodori freschi da strusciare, Franco Grillini da Bologna con dieci chili di mortadella, Pedica dal basso Lazio con i prosciutti, Evangelisti da Massa-Carrara con casse di bianco di Candia. Cristina Scaletti, il medico specialista in malattie rare diventata assessore alla Cultura della Regione Toscana che farebbe invidia alla valanga rosa del Cavaliere a Tor Crescenza, una sfilata di porchette che neanche alla feste dell’Unita.«Siamo una moltitudine, alle feste dell’Unità se lo sognano – dice Tonino – io sono molto grato a quelle feste dell’Unita – aggiunge - lì c’era il cuore vero di un popolo e di ‘un’idea di partito”. Una festa privata. Una festa antica. Arriva Gennaro Sassano, il barbiere di Tonino, si salutano strapazzandosi testa e capelli: “Ueh Gennà…”, “Ueh Tonì”.Gennaro non ci ha mai provato: “Né riporto, né trapianto, né tinta, Tonino non ne ha bisogno”. Si fa avanti Maria Ferdinanda Sacco, l’ultima nipote di Nicola Sacco, l’operaio anarchico italiano condannato a morte negli Stati Uniti con Bartolomeo Vanzetti nel 1927 per un omicidio mai commesso. Maria ha 78 anni e a Torremaggiore (Foggia) ha aperto la sede dell’associazione.“ Ci ho messo anche la sede dell’Italia dei valori – dice - perché è l’unico partito che difende quella giustizia che mio zio non ha mai avuto”.Lungo il vialetto s’avanza un signore distinto, Roberto D’Alimonte, il professore studioso di flussi elettorali le cui analisi sono state nelle ultime ore il primo altolà a Berlusconi e alla frenesia del voto subito. Di Pietro e il professore si presentano e si salutano. Una prima volta. Una curiosità reciproca. Bella serata. Bel clima. Sessanta tavolate s’allungano sui prati, 1.300 posti a sedere. Dal palchetto musica italiana, Mina, Bertè, i Cugini di Campagna, mescolata al country, Gloria Gaynor e Cat Stevens Vigila, sulla sinistra della casa, il trattore nuovo, rosso fiammante, il balocco di Tonino. La casa è aperta a tutti, due piani, bianca, anche i pavimenti in pietra, la terrazza affacciata sulla valle, gli attrezzi della campagna al posto di quadri e arazzi. Tor Crescenza, l’ultima residenza di Berlusconi lungo la Flaminia a Roma, contro la masseria Di Pietro: il bianco e il nero. Di là il castello con i merli, la torre, i cartelli che avvisano del pericolo, la fortezza a prova di teleobiettivi e curiosi per proteggere il sovrano e le sue ancelle, le portate misurate e a prova di colesterolo. Qua neppure c’è il cancello, Tonino in sandali e polo bianca che non sta nella pelle, saluta e abbraccia tutti e balla “ropopo-ropopo”. E se la ride. C’è la coda per giocare a calcio balilla. Coda anche per andare in bagno, e lui apre quello di camera sua. I figli Anna, Totò e Cristiano e la moglie Susanna che lavorano come pazzi. Aggiungi un posto a tavola. Mangiate e bevete. “Stasera non vi parlerò di politica” dice sempre con i piedi sul pozzo. E poi, però.“Dì qualcosa di sinistra…” gli chiedono.“Noi qui tutti avevamo una cavalla, la iumentina, che per addomesticarla ce ne voleva però alla fine era nostra, riconosceva la padronale e solo quella…”. La iumetina è questa gente, cresciuta intorno a un progetto, a quello solo.“ Voglio dire che se arriva Rutelli e compagnia bella e pensano di montarci sopra alla nostra iumentina, sappiano che li aspetta un capitombolo…”. No al governo tecnico, al Cnl di cui parla il Pd, sì al voto il prima possibile.“Perché – spiega - Fini non andrà mai con una coalizione di sinistra. Perché se so che votiamo ora, subito, una legge elettorale diversa, ci sto. Ma non sarà così. Quel poco del Pd che è rimasto faccia quello che vuole che al popolo del Pd ci pensiamo noi”. Massimo, laggiù ai tavoli, dà il via. Si mangia.“Potete entrare al buffet da destra e da sinistra. Al centro no, ci passiamo e basta. E poi, avete visto: ci abbiamo messo gli spiedini”. Buoni solo da mangiare.

Claudia Fusani
L'Unità
8 Agosto 2010
 
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