venerdì 20 marzo 2009

Sacco E Vanzetti Gaffe E Polemiche Per Le Celebrazioni


Una gaffe involontaria oppure una scelta discriminatoria premeditata da parte dell’amministrazione comunale? La domanda se la sono posta con un misto di rabbia e amarezza sia la presidentessa onoraria Maria Fernanda Sacco e sia il presidente Matteo Marolla dell’Associazione “Sacco & Vanzetti” che non è rappresentata nel programma ideato e curato dalla giunta guidata dal sindaco Alcide Di Pumpo che il 21 marzo firmerà in Municipio (ore 12) il “patto di gemellaggio e amicizia” fra Torremaggiore, città natale di Nicola Sacco, e Villafalletto (in provincia di Cuneo), dove nacque Bartolomeo Vanzetti. L’esclusione dell’Associazione “Sacco & Vanzetti” dalla cerimonia di gemellaggio e quindi di Maria Fernanda, maestra elementare in pensione e unica parente in vita a Torremaggiore di Nicola Sacco, ha dato scintilla alle polveri di una polemica che alcuni osservatori politici non esitano ad inquadrare nell’ottica di vecchie ruggini fra il sindaco Di Pumpo e Marolla, ex sindaco Ds e alleato nel 2002 dell’attuale primo cittadino fino al 2004, quando Di Pumpo sindaco organizzò il primo ribaltone (da centrosinistra a centrodestra) della storia politico-amministrativa di Torremaggiore. L’amarezza per l’esclusione è contenuta in una nota di Marolla: “L'insegnante Maria Fernanda Sacco e l’Associazione Sacco & Vanzetti non presenzieranno alla cerimonia di questo gemellaggio che nasce nel nome dei due nostri connazionali, anarchici, uccisi sulla sedia elettrica negli Usa il 23 agosto 1927. Con grande entusiasmo e di vero cuore l’Associazione avrebbe voluto contribuire al pieno successo della manifestazione, se nella sua promozione e nella sua organizzazione ci fosse stato quantomeno il preventivo coinvolgimento (e l’adeguato riconoscimento nel programma) del ruolo fondamentale dei nipoti viventi dei due martiri”. E la nota prosegue: “Maria Fernanda Sacco e Giovanni Vanzetti (il nipote di Bartolomeo, ndr) sono i testimoni viventi della memoria di una triste vicenda che ha segnato la storia del Ventesimo secolo e che è diventata per l’umanità intera il simbolo della lotta degli umili contro l’arroganza del potere, contro l’ingiustizia, contro la sopraffazione e l’intolleranza. Le loro città di origine, per questa occasione, dovevano riservare il posto d’onore (così come è sempre stato nel passato) a Maria Fernanda e a Giovanni, perché la grande storia dell’umanità, quella fatta da coloro che da sempre hanno combattuto per l’uguaglianza, la giustizia, il bene comune e l’emancipazione dei popoli, questo ha riconosciuto ai loro cari. Invece -conclude Marolla- abbiamo assistito dapprima al maldestro tentativo di ignorare completamente sia i parenti che la nostra Associazione, e poi ad un ravvedimento “forzato”, molto tardivo, che ha portato a notificare gli inviti, anche a noi, ma a programma già fatto, e solo grazie alle forti pressioni di chi ha sentito il dovere di evitare un nuovo grave atto di intolleranza”. Critica finale: “Non a caso nel fitto programma è stato omesso l’atto più doveroso: l’onore al Monumento a Sacco e Vanzetti nel cimitero comunale, meta continua di visita e di omaggio da parte di studiosi, di cultori, di giovani e di veri democratici. Ci auguriamo -stigmatizza Marolla- che nel prossimo futuro delle due città gemellate si faccia tesoro anche di questa esperienza, affinché non si verifichino mai più episodi di discriminazione e di intolleranza”. Nel monumento funebre, realizzato dall’amministrazione Marolla nel 1997, sono custodite le ceneri frammiste di Sacco e Vanzetti, così disposte, dopo la loro morte, dalla sorella di Vanzetti che le riportò in Italia da Boston.

Michele Toriaco
La Gazzetta Di Capitanata

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