sabato 28 marzo 2009

Intervista RaiNews24 Fernanda Sacco 22 Agosto 2008

mercoledì 25 marzo 2009

Antonio Lombardo Federazione Anarchica FAI Cuneo Sul Gemellaggio Torremaggiore - Villafalletto

Fare un atto amministrativo tra due Comuni è affare loro e rientra nell'autonomia decisionale di queste istituzioni, se questi Comuni rappresentano i territori di nascita dei Sacco e Vanzetti è un puro fatto geografico, non credo stilino i loro documenti di normale amministrazione, dal certificato di nascita alle delibere di giunta, in nome di Sacco e Vanzetti solo perchè in questi Comuni i nostri sono nati. Averceli messi dentro per fare accordi commerciali, economici, di lustro all'immagine è pura strumentalizzazione di bassa politica che rovina quanto di positivo, di propositivo, di didattico si era costruito nel territorio e sopratutto nella popolazione riguardo ai temi civili ed umanitari che la vicenda di Sacco e Vanzetti aveva saputo, loro malgrado, svilupppare, dai temi dell'emigrazione, della selezione umana ai confini di stato, della segregazione, dello sfruttamento della manodopra immigrata, del razzismo, del bisogno dei diritti civili, delle lotte operaie, dell'internazionalismo del movimento operaio, del sindacalismo, della situazione carceraria, del bisogno impellente di abolire la pena di morte, della logica aberrante della giustizia di stato e della ragione di stato di fronte all'innocenza di uomini e donne perseguitati per la loro origine geografica "Mi accusate perchè sono italiano" dice Tumlìn e per loro idee "Mi accusate perchè sono un anarchico, ebbene sì , mì sun anarchic". Dal 1987 avevamo percorso un itinerario su questi temi, con un metodo didattico che ha creato condivisione lì dove Tuml'n è nato e non è stato capito. Bene ha fatto Giovanni Vanzetti, nipote di Tumlìn a ricordare la dignitosa figura di Vincenzina Vanzetti che per anni ha dovuto lottare, dal fascismo fino al 1977, per avere la Dichiarazione di Dukakis e far ricordare meglio, in bene, in modo propositivo, al proprio paese, il fratello. Bene ha fatto Fernanda Sacco, nipote di Nicola a gridare la verità di fronte al pressapochismo e alla superficialità colpevole di un politico locale. Si è costruito guardando alle idee di questi uomini, ricordiamo erano anarchici, antimilitaristi, per l'azione diretta, per l'autogestione e l'autonomia individuale e sociale di fronte ad ogni forma di potere, e di questo erano colpevoli e per questo sono stati assassinati. Si è costruito un percorso didattico in tanti anni di incontri anche personali a Villafalletto e si è costruito un laboratorio, una intera scuola, una rete di credibilità verso la memoria storica che ora non ha più bisogno di revisioni di processo poichè è acquisito, come per l'assassinio di Pinelli o di Serantini, che la violenza, quella logica, stà da una parte sola, dalla parte del potere. ed usare tutto questo per giustificare accordi commerciali, con una delibera istituzionale, usando il nome di Sacco e Vanzetti sà molto di schifezza. Non c'è nulla di etico, nulla che ricordi le idee, i comportamenti, le proposizioni, di due anarchici, quindi non dovevano essere usati i loro nomi per scopi diversi da una didattica umanistica. Per chi è storicamente corretto ed eticamente rispettoso ricordare che Sacco e Vanzetti erano anarchici, quindi colpevoli di esserlo, significa saper affrontare i temi, che la vicenda ci mette di fronte, da un punto di vista di incompatibilità tra due logiche, quella di stato e della ragion di stato con quella della solidarietà, uguaglianza e conflitto sociale conseguente. I comportamenti di uso commerciale della memoria stanno nella ragione di stato, Sacco e Vanzetti come tutti gli uomini e le donne che hanno coscienza del conflitto stanno insieme da questa parte. Gli anarchici, come avviene in questi giorni di lotta per denunciare i mille e mille Sacco e Vanzetti rinchiusi nei campi di concentramento razziali di quest'Italia, quali colpevoli di emigrazione, rispondono con le stesse idee e comportamenti per i quali Nicola e Tumlìn hanno pagato.

Antonio Lombardo
Federazione Anarchica FAI Cuneo

lunedì 23 marzo 2009

Continua Ad Evadere Dalle Sue Responsabilità

Ne eravamo sicuri, conoscendo il personaggio, l’uomo, il politico e l’Amministratore.
Eravamo sicuri che invece di far fronte alle sue gravi responsabilità e chiedere almeno scusa a Fernanda SACCO, che ha invitato solo ad una settimana dall’iniziativa e come uditrice (sotto le pressioni di chi gli ha fatto notare la gravità della cosa), senza alcun coinvolgimento diretto, senza chiedere scusa nemmeno a Giovanni VANZETTI, che non ha nemmeno invitato…la buttava in politica, sperando sempre di salvarsi offendendo la dignità dei suoi interlocutori e carpire la buona fede di chi non è a conoscenza dei fatti.
Mena il can per l’aia facendo la cronistoria di cose che nessuno ha mai messo in discussione e/o contestato.
Risponda invece a queste domande in maniera chiara:
1. è vero o non è vero che gli inviti a Fernanda Sacco ed all’Associazione sono stati recapitati solo a cose fatte, senza averli minimamente coinvolti in un’iniziativa che così avrebbe avuto altro significato ed altro successo?
2. è vero o non è vero che a Giovanni Vanzetti a tutt’ora non è stato recapitato alcun invito e, quindi, è stato completamente ignorato?
3. è vero o non è vero (abbiamo numerosi testimoni) che nell’atrio del Municipio Venerdì 20 marzo alle ore 18 circa hanno cercato di impedire a Fernanda SACCO di portare a conoscenza di alcuni partecipanti alla riunione le sue personali idee sull’argomento?
4. è vero o non è vero che nel nutrito programma non si è trovato lo spazio per un omaggio al monumento?
5. è vero o non è vero che la maggior parte delle Autorità invitate non è intervenuta alla cerimonia di sabato 21 marzo?
Chi si loda si sbroda! Queste domande anche nel ridicolo comunicato del primo cittadino sono rimaste senza risposta.

La Nipote Di Nicola Sacco "Una Pagina Nera Per La Città"


Una “pagina nera” per Torremaggiore nel giorno del gemellaggio della città con Villafalletto in onore di Sacco e Vanzetti: così la pensa la nipote di Nicola Sacco che scrive una lettera aperta al sindaco Alcide Di Pumpo accusandolo di “prepotenza” per aver deciso di non coinvolgere e rappresentare anche e soprattutto lei e l’Associazione “Sacco & Vanzetti” (di cui è presidentessa onoraria) nel programma della manifestazione dei giorni scorsi. Poche parole ma taglienti come il freddo di questa pazza primavera, quelle usate da Maria Fernanda Sacco, maestra elementare in pensione: «Come vedi non sono andata a nascondermi, come volevi. Per il gemellaggio, con la tua solita prepotenza hai voluto scartare me e l’Associazione che rappresento. E’ stato un boccone amaro da ingoiare». L’esclusione a dire il vero clamorosa e ingiustificabile, ha lasciato il segno: «Sai perché noi non potevamo partecipare al gemellaggio? Perché - prosegue la nipote di Sacco - la nostra Associazione è fondata su altri valori come pace, giustizia, libertà, unità, amore per il prossimo, tutti lontani dalla tua ideologia nefasta e persecutrice».

Michele Toriaco
La Gazzetta Di Capitanata

Di Pumpo Dimentica Gli Unici Nipoti Di Sacco E Vanzetti. Uno Scandalo!


Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti furono condannati alla sedia elettrica nel lontano 1927, giustiziati per un omicidio che non avevano commesso. Sacco e Vanzetti sono entrati nell’immaginario collettivo come protagonisti di una terribile ingiustizia perpetrata ai loro danni. Come molti sanno, Sacco era nato a Torremaggiore e Vanzetti a Villafalletto, un piccolo comune della provincia di Cuneo. Sabato Torremaggiore si fermerà per ricordarli e per rinnovare il gemellaggio con il paese piemontese, ma c’è un ma… L’insegnante Maria Fernanda Sacco e l’Associazione “Sacco e Vanzetti” non presenzieranno alla cerimonia di gemellaggio tra i Comuni di Torremaggiore e Villafalletto. Questo gemellaggio tra le due città, storicamente legate l’una all’altra, nasce in nome dei due anarchici uccisi a Charlestown negli States. “Con grande entusiasmo e di vero cuore l’Associazione avrebbe voluto contribuire al pieno successo della manifestazione – ha spiegato a l’Attacco, il Presidente Matteo Marolla -, se nella sua promozione e nella sua organizzazione ci fosse stato quantomeno il preventivo coinvolgimento (e l’adeguato riconoscimento nel programma) del ruolo fondamentale dei nipoti viventi dei due martiri. Maria Fernanda Sacco e Giovanni Vanzetti sono i testimoni viventi della memoria di una triste vicenda che ha segnato la storia del XX secolo e che è diventata per l’umanità intera il simbolo della lotta degli umili contro l’arroganza del Potere, contro l’ingiustizia, contro la sopraffazione e l’intolleranza”. In un comunicato l’Associazione spiega i motivi che hanno portato alla decisione di non presenziare all’evento di sabato: “Le loro città di origine nell’occasione del gemellaggio nel nome dei loro congiunti dovevano riservare loro il posto d’onore (così come è sempre stato nel passato), perché la Grande Storia dell’Umanità, quella fatta da coloro che da sempre hanno combattuto per l’uguaglianza, la giustizia, il bene comune e l’emancipazione dei popoli, questo ha riconosciuto ai loro cari. Invece abbiamo assistito dapprima al maldestro tentativo di ignorare completamente sia i parenti che l’Associazione ed in seguito ad un ravvedimento “forzato”, molto tardivo, che ha portato a notificare gli inviti, a programma fatto, e solo grazie alle forti pressioni di chi ha sentito il dovere di evitare un nuovo grave atto di intolleranza. Non a caso nel fitto programma è stato omesso l’atto più doveroso: l’onore al Monumento a Sacco e Vanzetti nel Cimitero Comunale, meta continua di visita e di omaggio da parte di studiosi, di cultori, di giovani e di veri democratici. Ci auguriamo che nel prossimo futuro delle due città gemellate si faccia tesoro anche di questa esperienza, affinché non si verifichino mai più episodi di discriminazione e di intolleranza”. Marolla ha esposto a l’Attacco tutto il suo sdegno per quanto successo, non risparmiando critiche al primo cittadino di Torremaggiore, Alcide Di Pumpo: “E’ un piccolo sindaco presuntuoso. Vuole brillare solo lui come se fosse l’unica stella nel firmamento”. Un fatto spiacevole insomma, che lascia l’amaro in bocca all’Associazione e soprattutto alla signora Fernanda. In passato, di manifestazioni in onore del suo illustre parente ce ne sono state. Molte delle quali fuori dalle mura cittadine, come a dire, “nessuno è profeta in patria”. In passato, ci furono eventi e commemorazioni. L’Associazione è attiva da due anni, fondata dalla nipote di Sacco, ed è stata protagonista di numerose manifestazioni tra il 2007 e il 2008. Quest’esclusione lascia sgomenti. L’Attacco ha sentito Fernanda Sacco: “Siamo esterrefatti e addolorati, sia io sia Bartolomeo Vanzetti. Non ci hanno invitato, eppure siamo gli ultimi nipoti in vita. Fino a una settimana fa non ci hanno calcolato, poi il sindaco ha fatto un po’ marcia indietro ma troppo tardi, dimostrando tra l’altro di essersi rifiutato di firmare l’invito a suo tempo. Se accettassimo, verremmo trattati come qualsiasi altra Associazione. Noi che da anni rendiamo omaggio a Sacco e Vanzetti. Verranno tanti estranei, gente invitata dal sindaco e noi, che siamo gli unici parenti, non ci saremo. Assurdo. Addirittura non è nemmeno prevista una visita al cimitero per commemorare Nicola Sacco. Niente. La verità – continua Fernanda -, è che al sindaco non gliene frega niente di Sacco e Vanzetti. Ne fa solo una questione politica. Nella sua vita non ha fatto altro che cambiare continuamente passando dall’udeur fino alla destra estrema. In paese lui e la sua famiglia sono conosciuti come “gli infamoni”.

Francesco Pesante
L'Attacco

domenica 22 marzo 2009

sabato 21 marzo 2009

A Torremaggiore Hanno Cercato Di Impedire Alla Nipote Di Nicola Sacco Di Comunicare Le Sue Idee

Il Sindaco di TORREMAGGIORE è stato capace di trasformare quello che doveva essere un atto di gemellaggio per simboleggiare l’amicizia e il legame tra due Comuni e due comunità, nei principi più nobili e alti espressi dal sacrifico dei due anarchici italiani, in una delle pagine più nere della storia di questa città.
Dapprima ha organizzato tutte le manifestazioni per il gemellaggio con Villafalletto, paese natale di ‘Trumlin’ Vanzetti, senza coinvolgere né l’associazione che porta il nome di ‘Sacco e Vanzetti’, né Maria Fernanda Sacco, nipote di Nicola, né Giovanni Vanzetti, nipote di Bartolomeo.
Poi ha cercato di impedire a Fernanda SACCO, una gagliarda signora di 76 anni, di portare a conoscenza dei partecipanti alla cerimonia di gemellaggio, che Lei conosceva, un suo personale pensiero (che si allega), su questo Sindaco e sulla manifestazione.
In nottata del tutto “casualmente” sono stati strappati due manifesti pubblicati a cura dell’Associazione.
Sul sito web del Comune si ha la sfacciataggine di parlare di una “cerimonia di grande successo”
A Torremaggiore siamo all’emergenza democratica: chi tace è complice di questi metodi e di questo modo scandaloso di gestire la cosa pubblica.
Facciamo appello a tutti i sinceri democratici di ogni colore politico affinché questi atti di intolleranza non abbiano più a ripetersi, affinché il povero piccolo ducetto locale rimanga isolato nella sua presunzione.
Solidarizziamo con Fernanda Sacco, con Giovanni Vanzetti e con tutti coloro ai quali il potere comunque camuffato e indegnamente rappresentato vuole negare il diritto di parola e di espressione.
A 82 anni dalla morte di Sacco e Vanzetti, occorre fare ancora molto per sconfiggere l’odio, l’ingiustizia, la discriminazione e l’intolleranza.

venerdì 20 marzo 2009

Sacco E Vanzetti Gaffe E Polemiche Per Le Celebrazioni


Una gaffe involontaria oppure una scelta discriminatoria premeditata da parte dell’amministrazione comunale? La domanda se la sono posta con un misto di rabbia e amarezza sia la presidentessa onoraria Maria Fernanda Sacco e sia il presidente Matteo Marolla dell’Associazione “Sacco & Vanzetti” che non è rappresentata nel programma ideato e curato dalla giunta guidata dal sindaco Alcide Di Pumpo che il 21 marzo firmerà in Municipio (ore 12) il “patto di gemellaggio e amicizia” fra Torremaggiore, città natale di Nicola Sacco, e Villafalletto (in provincia di Cuneo), dove nacque Bartolomeo Vanzetti. L’esclusione dell’Associazione “Sacco & Vanzetti” dalla cerimonia di gemellaggio e quindi di Maria Fernanda, maestra elementare in pensione e unica parente in vita a Torremaggiore di Nicola Sacco, ha dato scintilla alle polveri di una polemica che alcuni osservatori politici non esitano ad inquadrare nell’ottica di vecchie ruggini fra il sindaco Di Pumpo e Marolla, ex sindaco Ds e alleato nel 2002 dell’attuale primo cittadino fino al 2004, quando Di Pumpo sindaco organizzò il primo ribaltone (da centrosinistra a centrodestra) della storia politico-amministrativa di Torremaggiore. L’amarezza per l’esclusione è contenuta in una nota di Marolla: “L'insegnante Maria Fernanda Sacco e l’Associazione Sacco & Vanzetti non presenzieranno alla cerimonia di questo gemellaggio che nasce nel nome dei due nostri connazionali, anarchici, uccisi sulla sedia elettrica negli Usa il 23 agosto 1927. Con grande entusiasmo e di vero cuore l’Associazione avrebbe voluto contribuire al pieno successo della manifestazione, se nella sua promozione e nella sua organizzazione ci fosse stato quantomeno il preventivo coinvolgimento (e l’adeguato riconoscimento nel programma) del ruolo fondamentale dei nipoti viventi dei due martiri”. E la nota prosegue: “Maria Fernanda Sacco e Giovanni Vanzetti (il nipote di Bartolomeo, ndr) sono i testimoni viventi della memoria di una triste vicenda che ha segnato la storia del Ventesimo secolo e che è diventata per l’umanità intera il simbolo della lotta degli umili contro l’arroganza del potere, contro l’ingiustizia, contro la sopraffazione e l’intolleranza. Le loro città di origine, per questa occasione, dovevano riservare il posto d’onore (così come è sempre stato nel passato) a Maria Fernanda e a Giovanni, perché la grande storia dell’umanità, quella fatta da coloro che da sempre hanno combattuto per l’uguaglianza, la giustizia, il bene comune e l’emancipazione dei popoli, questo ha riconosciuto ai loro cari. Invece -conclude Marolla- abbiamo assistito dapprima al maldestro tentativo di ignorare completamente sia i parenti che la nostra Associazione, e poi ad un ravvedimento “forzato”, molto tardivo, che ha portato a notificare gli inviti, anche a noi, ma a programma già fatto, e solo grazie alle forti pressioni di chi ha sentito il dovere di evitare un nuovo grave atto di intolleranza”. Critica finale: “Non a caso nel fitto programma è stato omesso l’atto più doveroso: l’onore al Monumento a Sacco e Vanzetti nel cimitero comunale, meta continua di visita e di omaggio da parte di studiosi, di cultori, di giovani e di veri democratici. Ci auguriamo -stigmatizza Marolla- che nel prossimo futuro delle due città gemellate si faccia tesoro anche di questa esperienza, affinché non si verifichino mai più episodi di discriminazione e di intolleranza”. Nel monumento funebre, realizzato dall’amministrazione Marolla nel 1997, sono custodite le ceneri frammiste di Sacco e Vanzetti, così disposte, dopo la loro morte, dalla sorella di Vanzetti che le riportò in Italia da Boston.

Michele Toriaco
La Gazzetta Di Capitanata

“Non Dimentichiamo I Nostri Nick E Bart”


4 Domande A Giovanni Vanzetti

Bart era il fratello maggiore di suo padre. Giovanni Vanzetti, 69 anni, è rammaricato per le polemiche sul gemellaggio di sabato.

Lei ha ricevuto l’invito?

«No. Nessuno mi ha infornato dell’iniziativa. Alcuni mesi fa, parlando con gli amministratori di Villafalletto, mi era stato accennato di un gemellaggio con Torremaggiore. Nessuna conferma ufficiale. Tutto quello che so mi è stato riferito da Fernanda».

Condivide la protesta?

«E’ una questione di buon senso. Almeno loro, che vivono nella città dove si firma il gemellaggio, avrebbero dovuto essere invitati. Io, per motivi familiari, non avrei comunque potuto partecipare».

Solitamente viene coinvolto nelle iniziative in ricordo di Nick e Bart?

«Abito a Torino, ma con il Comune di Villafalletto c’è un buon rapporto di collaborazione. Quando ci sono manifestazioni mi avvertono e io partecipo molto volentieri. Nei mesi scorsi siamo andati ad Arona per una commemorazione».

Vanzetti non è un cognome qualsiasi?

«Quando dico come mi chiamo, in molti rispondono: “come l’anarchico’’. Allora spiego che era mio zio, rimangono increduli. Ci tengo a ricordare il loro sacrificio. Fino a una decina di anni fa, si parlava poco di loro, anche a Villafalletto. Ora invece l’interesse sta crescendo; ci sono ricerche storiche, documentari, trasmissioni televisive. C’è ancora chi fa dispetti alla tomba di mio zio, ad esempio rubandoci i vasi, ma c’è anche chi porta mazzi di fiori».

Carlo Giordano
La Stampa - Cuneo

Non C'è Pace Per Sacco E Vanzetti


Quello di sabato tra il Comune pugliese di Torremaggiore e Villafalletto, sarà un gemellaggio nel ricordo di Sacco e Vanzetti, senza, però, i familiari dei due anarchici, morti innocenti sulla sedia elettrica nel 1927, negli Stati Uniti. I parenti di Nick e Bart e l’associazione sorta nel nome dei due anarchici hanno annunciato chenon parteciperanno alla manifestazione nella città pugliese, dove nacqueSacco. «I familiari non sono stati coinvolti nella preparazione del gemellaggio - spiega Matteo Marolla, presidente Associazione Sacco e Vanzetti -. I nipoti, Maria Fernanda Sacco e Giovanni Vanzetti sono i testimoniviventi di una triste vicenda che ha segnato ilXX secolo. Si doveva riservare loro un posto d’onore. Invece, abbiamo assistito dapprima al tentativo di ignorare completamente i parenti e l’Associazione; in seguito a un ravvedimento “forzato’’, molto tardivo, che ha portato a notificare gli inviti, aprogrammacompletato». La delegazione di Villafalletto, città natale di Vanzetti, partirà venerdì per la Puglia.

«Spiace per queste polemiche - spiega il sindaco, Ilio Piana -. La nostra città è ospite, non spettava, quindi, a noi predisporre gli inviti. In tutte le iniziative su Sacco e Vanzetti abbiamo sempre invitato i parenti. Mesi fa siamo andati ad Arona per l’apertura di un centro dedicato a Nick e Bart e c’era anche il nipote di Vanzetti. Nel 2007 abbiamo invitato a Villafalletto Fernanda Sacco, che, però, non è venuta per motivi di salute. In ottobre saranno nostri ospiti per la controfirma del gemellaggio».

Carlo Giordano
La Stampa - Cuneo

Ringraziamento All'Assessore Della Regione Puglia Al Mediterraneo Silvia Godelli

L’associazione Sacco e Vanzetti e la signora Fernanda Sacco (nipote di Ferdinando Nicola Sacco), esprimono apprezzamento per la solidarietà dimostrata dall’assessore regionale al Mediterraneo Silvia Godelli.

Un grazie particolare all’assessore Silvia Godelli va per l’espressa vicinanza che ha mostrato nei confronti dell’associazione e della signora Fernanda Sacco.

Ci auguriamo quanto prima possibile, di incontrare formalmente l’assessore Silvia Godelli in future iniziative, e le riportiamo i nostri più coridali saluti.

Il Presidente
Dott. Matteo MAROLLA

Poveri Sacco E Vanzetti E Poveri Noi


La notizia è arrivata dalla nostre parti sotto forma di un lancio dell’agenzia Ansa. Poche e stringate righe, ma di quelle che lasciano l’amaro in bocca. Poche righe pesanti come macigni, incomprensibili e imperscrutabili come i misteri dell’animo umano. Dunque: sabato 21 marzo, a Torremaggiore, in provincia di Foggia, né l’associazione che porta il nome di ‘Sacco e Vanzetti’ né Maria Fernanda Sacco, nipote di Nicola, né Giovanni Vanzetti, nipote di Bartolomeo, parteciperanno al gemellaggio tra il comune pugliese e Villafalletto, paese natale di ‘Trumlin’ Vanzetti. Fa male, male davvero, vedere che siamo capaci di dividerci su tutto, finanche nel ricordo di coloro che morirono innocenti sulla sedia elettrica il 23 agosto del 1927 nel carcere di Charlestown, in Massachusetts, dopo un processo burla e sette anni di detenzione. Allora il mondo si divise: martiri in Europa, assassini in America. E oggi, a trent’anni dalla loro totale riabilitazione, avvenuta il 23 agosto del 1977, per volontà del governatore del Massachussetts Michael Dukakis allorché pronunciò la celeberrima frase: “Ogni stigma e onta venga per sempre cancellata dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, dai nomi delle loro famiglie e discendenti”, ebbene, dicevamo, oggi torniamo a dividerci. Il motivo? Lo spiega Matteo Marolla presidente dell’associazione ‘Sacco e Vanzetti’ il quale giustifica la scelta (grave) di non partecipare al gemellaggio in virtù dell’omissione (grave) commessa dagli organizzatori che si ‘sono dimenticati’ di coinvolgere nell’organizzazione l’associazione stessa e i nipoti viventi dei due martiri: Maria Fernanda Sacco e Giovanni Vanzetti.

Sostiene Marolla: “I parenti sono stati ignorati completamente, salvo poi invitarli all'ultimo momento”. Inutile andare a cercare le colpe o evidenziare le possibili mancanze e il poco tatto di chi ha organizzato la manifestazione. Resta il fatto che sabato a Torremaggiore, con la delegazione di Villafalletto, l’atto di gemellaggio che simboleggia l’amicizia e il legame tra due Comuni e due comunità, e lo simboleggia nei principi più nobili e alti espressi dal sacrifico dei due anarchici italiani, avverrà all’insegna delle polemiche e delle divisioni. Possibile, ci si domanda, che noi italiani siamo sempre così bravi nel trovare la pagliuzza che ci divide e bravissimi nell’ignorare la trave che ci unisce? Evidentemente si, è possibile. Chi è cresciuto e ha tratto linfa vitale dalla tragica storia di Sacco e Vanzetti, chi si è commosso vedendo il film di Giuliano Montaldo con le straordinarie interpretazioni di Gian Maria Volontè (Vanzetti) e Riccardo Cucciolla (Sacco) e si è emozionato ascoltando la ballata di John Baez, non può che trasecolare di fronte a queste divisioni. Davanti al suo accusatore, Bartolomeo Vanzetti disse: “Mai, vivendo l’intera esistenza, avremmo potuto sperare di fare così tanto per la tolleranza, la giustizia, la mutua comprensione fra gli uomini. Il fatto che ci tolgano la vita, la vita di un buon operaio e di un povero venditore ambulante di pesce è tutto. Questo momento è nostro, quest’agonia è la nostra vittoria”.

Tolleranza, giustizia e comprensione fra gli uomini. Più o meno sono le stesse parole usate dal presidente Matteo Marolla, il quale, nello spiegare il diniego a partecipare sabato alla cerimonia, si augura che “non si verifichino mai più episodi di discriminazione e di intolleranza”, frase indirizzata, ovviamente, agli organizzatori del gemellaggio. Giova ricordare che Nicola Sacco, 36 anni, terminò di vivere alle ore 0.19 del 23 agosto 1927. Bartolomeo Vanzetti, 39 anni, che si avviò verso la sedia elettrica con passo deciso e uno sguardo beffardo di sfida stampato sul volto dicendo 'anduma' a chi andò a prenderlo in cella, morì sette minuti più tardi. Nessuna polemica, davvero, nei confronti di nessuno. Ma se anche Sacco e Vanzetti, vittime dell’intolleranza più bieca, dell’emarginazione e dell’odio dividono gli uomini che si incontrano nel loro ricordo, a cosa possiamo ancora credere?

Gianpiero Ferrigno
targatocn.it

sabato 14 marzo 2009

Comunicato Stampa Sul Gemellaggio Torremaggiore - Villafalletto


L’ins. Maria Fernanda SACCO e l’Associazione Sacco e Vanzetti non presenzieranno alla cerimonia di gemellaggio tra i Comuni di Torremaggiore e Villafalletto.
Questo gemellaggio tra le due città, storicamente legate l’una all’altra, nasce in nome di “Sacco e Vanzetti”, i due anarchici uccisi sulla sedia elettrica negli USA il 23 agosto 1927.
Con grande entusiasmo e di vero cuore l’Associazione avrebbe voluto contribuire al suo pieno successo, se nella sua promozione e nella sua organizzazione ci fosse stato quantomeno il preventivo coinvolgimento (e l’adeguato riconoscimento nel programma) del ruolo fondamentale dei nipoti viventi dei due martiri.
Maria Fernanda SACCO e Giovanni VANZETTI sono i testimoni viventi della memoria di una triste vicenda che ha segnato la storia del XX° secolo e che è diventata per l’umanità intera il simbolo della lotta degli umili contro l’arroganza del Potere, contro l’ingiustizia, contro la sopraffazione e l’intolleranza.
Le loro città di origine nell’occasione del gemellaggio nel nome dei loro congiunti dovevano riservare loro il posto d’onore (così come è sempre stato nel passato), perché la Grande Storia dell’Umanità, quella fatta da coloro che da sempre hanno combattuto per l’uguaglianza, la giustizia, il bene comune e l’emancipazione dei popoli, questo ha riconosciuto ai loro cari.
Invece abbiamo assistito dapprima al maldestro tentativo di ignorare completamente sia i parenti che l’Associazione ed in seguito ad un ravvedimento “forzato”, molto tardivo, che ha portato a notificare gli inviti, a programma fatto e solo grazie alle forti pressioni di chi ha sentito il dovere di evitare un nuovo grave atto di intolleranza.
Non a caso nel fitto programma è stato omesso l’atto più doveroso: l’onore al Monumento a Sacco e Vanzetti nel Cimitero Comunale, meta continua di visita e di omaggio da parte di studiosi, di cultori, di giovani e di veri democratici.
Ci auguriamo che nel prossimo futuro delle due città gemellate si faccia tesoro anche di questa esperienza, affinché non si verifichino mai più episodi di discriminazione e di intolleranza.

Il Presidente
Dott. Matteo Marolla

venerdì 13 marzo 2009

giovedì 5 marzo 2009

Come Associarsi


Per associarsi all'associazione Sacco E Vanzetti:

- potete recarvi presso la sede centrale dell'associazione a Torremaggiore (FG) in via Cairoli n°50 (angolo Piazza Gramsci) muniti di carta d'identità;

- scaricare, stampare il modulo (allegare copia di carta d'identità e/o altro documento di riconoscimento, quota d'iscrizione di euro 5,00) e inviarlo via posta ordinaria all'indirizzo:

Associazione Sacco E Vanzetti
via Cairoli 50
71017 Torremaggiore (FG)

- oppure per maggiori informazioni inviare una mail a info@saccoevanzetti.org.

L'iscrizione è aperta a tutti.
 
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